TOP

Renzo Francabandera su CONFINI, “PAC”, 12 maggio 2022

Confini: ErosAntEros, la fine dell’Europa e l’enigma di chi sopravviverà alla catastrofe
Renzo Francabandera, “paneacquaculture.net”, 12 maggio 2022
http://www.paneacquaculture.net/2022/05/12/confini-eros-anteros-la-fine-delleuropa-e-lenigma-di-chi-sopravvivera-alla-catastrofe/

[…] Alla compagnia va riconosciuto un impegno strenuo nel progettare e tessere relazioni in ogni direzione possibile, sia in Italia che all’estero, con altri artisti e teatri. Il duo Sacco/Tomšič ha una tenacia rara e una capacità di costruire che è eredità di una cultura della pratica scenica che in Romagna nasce da lontano, ma che è molto bello continui a trovare nuove forze per alimentarsi, rimanere viva.

Quest’ultimo lavoro, multilingua, è una co-produzione internazionale di Ravenna Festival, Théâtre National du Luxembourg National du Luxembourg e Teatro della Tosse di Genova. Un finale felice per una produzione travagliata, nata nel 2018 e che dopo rimodulazioni, proroghe e cancellazioni e il debutto a Napoli per il Campania Teatro Festival, è tornata a Ravenna ed è stata apertura del Festival il 4 maggio.

Il cuore dello spettacolo sono le storie di migrazione e sfruttamento nelle miniere del centro nord Europa vissute da tantissimi italiani emigrati in cerca di sopravvivenza. Scenario di secondo livello, contraltare indiretto dell’allestimento, l’involuzione sociale, culturale e politica del vecchio continente, diventato di nuovo terreno di guerra ad un ventennio dai conflitti nei Balcani.
Dopo l’inizio fanta-surreale dello spettacolo con i contributi video e “i discorsi” che hanno fatto la storia della politica europea, si alternano le vicende degli uomini in carne ed ossa. Ad interpretarle, al centro del palco, Hervé Goffings, Sanders Lorena e Djibril Mbaye, mentre ai lati della scena le due figure di Agata Tomšič ed Emanuela Villagrossi intervallano i racconti dei tre interpreti con una ricerca storico-filologica fra documenti, fatti storici, articoli della Costituzione europea nata con il Trattato di Roma.
Una storia di comunità emarginate e di tragedie, di mancata integrazione, razzismo e sfruttamento, raccontate in francese dai tre interpreti che indirettamente raccontano l’Europa multietnica di oggi. Le loro parole diventano ossimoro sulla loro pelle, rievocano con la loro stessa presenza scenica la contraddizione fra enunciati, dichiarazioni di facciata, e sostanza di una unione basata ancora oggi assai più sugli interessi economici di pochi che sulla reale creazione di una unità che, dove e quando nasce, nasce dalla solidarietà fra la povera gente che prova a resistere alle dure regole del lavoro precario, privo di diritti ancora per moltissimi.
La drammaturgia di Confini vuole quindi incunearsi e svilupparsi, per contraddizioni, sulle pietre miliari della storia politica, economica e industriale dell’Unione Europea. […]