Matjaž Zorec su Santa Giovanna dei Macelli, “Radio Študent”, 19 Novembre 2024
Note su Santa Giovanna dei Macelli
Matjaž Zorec, “Radio Študent”, 19 novembre 2024
https://radiostudent.si/kultura/teater-v-eter/opombe-k-sveti-ivani-klavniski
“[…] Il brano è stato scritto nel 1930, contemporaneamente all’oggetto analizzato, alla crisi economica, alla speculazione finanziaria, ai falsi profeti, alla crisi dell’organizzazione dei lavoratori. È, per così dire, di attualità politica. Ma non riproduce gli eventi in modo mimetico; le molte dimensioni e i fattori apparentemente contingenti sono collegati in un macroquadro coerente e sono guidati dall’intuizione politica marxista. Tutto questo all’interno del processo d’avanguardia del teatro brechtiano. […] Così, osiamo sostenere che il cosmopolitismo generale dello spettacolo, il multilinguismo, gli interpreti internazionali, le chiamate zoom preregistrate in dialogo con l’azione dal vivo sul palcoscenico, i Laibach stessi con la loro straordinaria immagine sonora, e così via; che tutto questo non deriva dalla concezione interna dello spettacolo, ma da una necessità del progetto. Che la necessità del progetto è in realtà la concezione interna dello spettacolo. E sono proprio questi elementi, a prima vista del tutto estranei alla concretezza dell’opera d’arte, che si percepiscono nello spettacolo a livello puramente tecnico e progettuale, a rendere forse così contemporanea questa Santa Giovanna dei Macelli. Perché in un modo o nell’altro dimostra in modo esemplare le dimensioni di un’opera progettuale. Potrebbe trattarsi di un inconscio brechtiano, che emerge dalla performance piuttosto che dall’esecuzione del testo di Brecht. […]”