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Sasho Ognenovski su GAIA, “Kultura”, 6 dicembre 2023

La minaccia della fine e il ritorno all’inizio
Sasho Ognenovski, “Kultura”, 6 dicembre 2023
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“Gaia” parla in molte occasioni della negligenza e dei peccati umani applicabili al ciclo di vita della terra, e uno dei temi cruciali di questa opera è il ruolo dell’uomo nel mantenimento del suo ambiente e, infine, nello sviluppo dei suoi benefici. Concettualmente “Gea” è concepita come un dialogo visivo con lo spirito umano, quindi oltre al ruolo principale di Agata Tomšić, in questa performance appaiono in modo molto simbolico anche i membri più giovani del genere umano: giovani e bambini.

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La componente visiva dell’opera ci trasporta sia nel passato che nel futuro. Anche gli attori escono dalla platea, ed entrando nel profondo della scena, ci accennano una preoccupazione che probabilmente sentiamo dentro di noi, ma non abbiamo il coraggio di ammettere a noi stessi. Oltre ad Agata Tomšić, che anche con pochi mezzi espressivi crea un personaggio molto interessante di una dea la cui cura è dominante e il cui dolore è inconsolabile, partecipano allo spettacolo anche gli studenti della FDU di Skopje, che creano un altro corpo di attori completamente referenziale alle sfortunate ricapitolazioni iniziate dall’uomo. Ecco perché le loro battute escono dalle fauci senza vita di dinosauri, i loro movimenti parlano il linguaggio della disperazione, e i bambini che cercano di giocare su quella landa desolata sono solo un avvertimento che saranno sempre meno. Gea di Agata Tomšić risale alla natura elementare e all’emergere della specie umana, ma la sua tristezza e la sua speranza, che Agata Tomšić interpreta con grande dedizione, parlano di una profonda preoccupazione che il pianeta mette già seriamente davanti ai nostri occhi.

Davide Sacco costruisce un evento teatrale di grande impatto. Parlando di cambiamento climatico, in questo spettacolo lui come regista, Agata Tomšić come attrice, e in larga misura gli studenti della FDU, ci aprono in modo molto vivido l’abisso in cui precipita l’uomo, ignaro delle sue deviazioni sociali.

“Gea” è un’opera teatrale – un trattato, una commedia – un coro, una commedia – un grido la cui eco è assordante e il cui messaggio è di vasta portata. La semplicità di questa rappresentazione è un riferimento alla complessità del problema che l’uomo si scaglia addosso come un boomerang, un problema che in qualche modo diventa l’inizio della fine se i processi di riscaldamento globale e cambiamento climatico continuano di pari passo. Il ruolo emotivo di Agata Tomšić insieme alla potente espressione registica di Davide Sacco contestualizzano i problemi più urgenti del genere umano facendo riferimento al mito come iniziazione, così che la narrazione della matrice testuale sgombrata da inutili spiegazioni entri nella mente dello spettatore.

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