Serena Simoni su LIBIA, “Palcoscenico”, 16 novembre 2022

Libia, dalla realtà della graphic novel al buio della sala. Il libro disegnato da Costantini portato in scena da ErosAntEros.
Serena Simoni, “Palcoscenico”, 16 novembre 2022
https://issuu.com/reclam_ravenna/docs/palco_2022-23_web
Generazioni di artisti a confronto, «Quando si ascoltano le vite degli altri, bisogna fare un passo indietro». La frase – evidenziata nell’ultimo lavoro teatrale di ErosAntEros – ricorda il titolo di un indimenticabile film sulla concezione del Nemico, su come una dittatura, nel caso quella della Ddr, poteva entrare nelle vite degli altri, distruggerle, e di come occorra mettersi in ascolto per poterle comprendere e salvare. Nel lavoro della compagnia ravennate l’invito ad ascoltare si cala in un contesto storicamente del tutto diverso ma umanamente assai simile: quello della Libia di oggi, il paese del dopo Gheddafi che ha visto le violenze dell’Isis, una guerra civile sanguinosa, l’accordo internazionale per la creazione di centri di detenzione oltre i limiti dell’umano in cui vengono stoccati i migranti clandestini, quelli rigurgitati ancora vivi dal mare. Si parla della Libia dove i barconi continuano nonostante tutto a salpare radunando uomini, donne, bambini da gran parte dei paesi africani in una continua sfida alla morte. Perché tanto è quella già a loro destinata nei paesi di provenienza e quindi, tanto vale provarci.
[…]
Davide Sacco alla regia ha scelto una partitura vocale poco espressiva, quasi documentaria, recuperando quella «voce epica» già teorizzata da Bertolt Brecht, uno dei massimi esponenti del teatro politico: la voce così impostata obbliga lo spettatore a entrare nell’azione scenica, lo costringe a decidere da che parte stare rinunciando ad ogni forma di abbellimento, seduzione o piacere. Agli spettatori viene chiesto di scegliere se ascoltare – e spesso piangere nel buio della sala – o arrabbiarsi contro un teatro che racconta solo le vite degli altri.
