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Stela Mišković su GAIA, “Portal Analitika”, 10 settembre 2023

L’era dell’umanità
Stela Mišković, “Portal Analitika”, 10 settembre 2023
https://www.portalanalitika.me/clanak/doba-ljudi

Nella seconda giornata di FIAT è stata rappresentata la pièce italiana GAIA di Davide Sacco e Agata Tomšič. Questo progetto, essenzialmente una vasta ricerca vocale-musicale, mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema essenziale dell’esistenza umana: i cambiamenti climatici causati dai disastri naturali, dall’inquinamento e dallo sfruttamento del nostro pianeta, la cui causa è l’Uomo stesso.

Cosmologia. […]

Così, proprio all’inizio dell’opera, la nostra protagonista, Gaia, la stessa madre Terra, ci racconta la creazione del mondo e dell’universo attraverso la mitologia. Di un’armonia nata dal caos, della luce che esce dall’oscurità. Il tono drammatico della narratrice, l’oscurità attraverso la quale cerchiamo di intravederla, ha un effetto quasi cinematografico, e abbiamo l’impressione di assistere all’inizio di un film fantascientifico. La cosmologia si conclude con l’atto simbolico della nascita dell’Uomo. Gaia (la Terra) partorisce l’Uomo, e così scivoliamo fluidamente nel secondo atto.

Antropocene. […]

In questa parte, una decina di performer che indossano maschere di dinosauro gridano tutte le piaghe di oggi, verbalizzano tutto ciò di cui l’uomo moderno si lamenta costantemente senza fare nulla al riguardo. Aumento della temperatura, inquinamento atmosferico, specie animali e vegetali in via di estinzione, aumento dei tumori, inondazioni, incendi, terremoti, super temporali improvvisi, inquinamento delle acque, scioglimento dei ghiacciai… sono solo alcune delle frasi pronunciate.

Le maschere di dinosauri indossate dalle persone indicano la terrificante possibilità di estinzione che è inevitabile se non prendiamo sul serio questo appello per il Pianeta.

Di tanto in tanto vediamo bambini giocare spensieratamente, che avremmo il dovere di proteggere e ai quali abbiamo il dovere di garantire un futuro in cui non rimarranno senza acqua potabile e aria pulita.

Cercando i responsabili della situazione in cui troviamo il nostro pianeta e noi stessi, gli autori scoprono che questi sono il capitalismo, la colonizzazione, la disuguaglianza, il potere, il denaro, il consumismo, lo sfruttamento, l’Uomo. Gridando questi slogan, gli attori richiamano alla propria responsabilità il governo, in modo declamatorio e polemico. Tutti i governi, indistintamente, si dovranno occupare di questo problema e dovranno prenderlo sul serio.

Economia o Ecologia, si pongono la domanda. Ci si chiede se l’uno escluda l’altro, mentre la risposta al dilemma arriva dalla fila di uno degli attori: “Ritorniamo all’etimologia della parola Economia, che in greco significa – L’arte di gestire la casa e non sbaglieremo”

[…]

La soluzione registica più impressionante dell’opera teatrale “Gaia”, che ci fa riflettere risvegliandoci come uno schiaffo in faccia, è la versione attivista della canzone “Bella Ciao”, cioè parole che ci invitano a svegliarci e salvare la nostra Madre Terra da noi stessi, cantate sulla stessa musica. La consapevolezza che in realtà la rivoluzione più importante a cui tutti dobbiamo unirci è una rivoluzione per salvare la Terra, per salvare noi stessi, per salvare i nostri figli.

L’ultimo atto è l’atto del presente degli attori e si chiama Dopo l’Apocalisse. Questo atto serve come avvertimento e invito. L’ultimo grido.