Contagi mnestici

ErosAntEros coinvolge alcuni ospiti all’interno di un progetto di contaminazioni sul tema della ninfa, che accompagna lo spettacolo Nympha, mane!. Durante ciascun Contagio mnestico l’immaginario ninfale della compagnia viene sottoposto a uno sguardo esterno con la richiesta di contagiarlo con il proprio. Grazie a questo incontro l’atlante iconografico di partenza cresce acquisendo gli influssi e le metamorfosi che, di volta in volta, il nuovo immaginario suggerisce.
a cura di ErosAntEros
ideati con Silvia Mei
Cosa sono?
I Contagi mnestici, nascono in risposta al desiderio di ErosAntEros di trovare forme nuove attraverso cui condividere il percorso di ricerca sulla Ninfa, che ha segnato il lavoro della compagnia per quasi quattro anni. Si tratta di un tracciato di incontri in dialogo con delle figure che ErosAntEros sente vicine al proprio percorso artistico e assieme alle quali desidera esporre pubblicamente il proprio immaginario ninfale, chiedendo loro di collaborare attivamente durante gli incontri per generare aperture e contaminazioni. Per fare ciò, la compagnia, ha esposto le immagini più significative del proprio viaggio attorno alla Ninfa all’interno di una particolare mappa-atlante, che trasforma il prototipo delle tavole dell’Atlante Mnemosyne di Aby Warburg in un dispositivo capace di accogliere fonti ancora più eterogenee, mettendo in relazione testi, immagini, estratti audio e video all’interno di un enorme spazio neutro, sempre modificabile.
Nei mesi che hanno preceduto il debutto dello spettacolo, l’incontro con Silvia Mei (ricercatrice in Performing Arts, curatrice indipendente e critica militante) ha segnato l’evoluzione di questi contagi: il suo contributo è stato fondamentale alla realizzazione della forma attuale.
Come funzionano?
ErosAntEros suddivide i propri materiali espositivi in cinque zone di senso, a cui associa cinque immagini-chiave che, assieme ad altrettante parole-chiave, verranno sottoposte all’ospite invitato chiedendoli di articolare la propria risposta in immagini a partire da esse. Da queste stesse immagini-chiave ErosAntEros diramerà, per libere associazioni di pensiero, il proprio percorso attraverso l’Atlante Corrente nell’incontro. Quando parliamo di immagini è fondamentale chiarire che per immagini, ErosAntEros intende tutte le forme testuali citate in precedenza, omettendo qualsiasi tipo di gerarchia tra di loro. E anche agli ospiti invitati viene chiesto di considerarle allo stesso modo nella propria risposta.
Il gioco consiste nel proporre queste cinque immagini-chiave (associate alle relative cinque parole-chiave) all’ospite, come fossero delle carte a cui rispondere diramando da esse le proprie associazioni immaginifiche attraverso l’apporto di nuove carte-immagini, in risposta a ciascuna di quelle ricevute. Una volta scelte le immagini con cui desidera rispondere, si chiederà all’ospite di collocarle egli stesso all’interno dell’Atlante Corrente propostogli dalla compagnia, nelle posizioni che più ritiene opportune per esprimere il proprio viaggio mnemonico. Il contaminatore è con ciò libero di imporre la propria personale visione all’Atlante Corrente proposto, con un’unica limitazione: il tempo massimo di 5 minuti di esposizione per ciascuna immagine-chiave, durante l’incontro.
Una memoria sempre consultabile
ErosAntEros ha deciso di rendere la propria forma di presentazione sempre disponibile e navigabile, in maniera analoga a come avviene in diretta durante ciascun Contagio mnestico. L’idea è di creare un Atlante che sia un’opera aperta, infinita, in continua trasformazione.
L’Atlante finale del progetto è navigabile a questo link.
Ospiti che hanno partecipato al progetto:
- Silvia Mei (13 gennaio 2012, Pas d’habitude, Sì, Bologna)
- Anagoor (27 gennaio 2012, Puella Pallidula, La Conigliera, Castelminio di Resana)
- Susanna Mati, filosofa e docente di Estetica presso lo IUAV di Venezia (13 maggio 2012, Fèsta, Almagià, Ravenna)
- Muta Imago (20 maggio 2012, Teatri di Vetro, La Villetta, Roma)
- Antonella Sbrilli, professoressa di Storia dell’arte contemporanea presso l’Università di Roma Sapienza (7 settembre 2012, Contemporanea Teatro, Segni)
Fotografia di Chiara Ferrin © Tutti i diritti riservati:
