Svetlana Višnjić su GAIA, “Pobjeda”, 11 settembre 2023
La nostra ora più buia
Svetlana Višnjić, “Pobjeda”, 11 settembre 2023
https://www.pobjeda.me/clanak/nas-najmracniji-cas
“La fine del mondo arriverà tra gli applausi generali dei saggi che pensano che sia uno scherzo” – forse la frase che meglio descrive tutto ciò che porta con sé l’opera italiana “Gaia”, rappresentata sabato sera al KIC “Budo Tomović”, nell’ambito della selezione della 38esima edizione di FIAT.
Lo spettacolo, ideato da Davide Sacco e Agata Tomšič, sebbene sia incentrato sul cambiamento climatico, è essenzialmente una storia dell’uomo: relazioni reciproche, (in)coscienza e individualismo, come tratto caratteriale più pronunciato delle persone dell’era moderna.
Nel gioco dell’oscurità, con solo accenni di luce, come accento su tutto ciò che è inquietante da sentire e tuttavia da vivere, Agata Tomšič racconta la storia della madre del cielo e del mare, della notte e del giorno – della dea Gaia che ha ispirato la teoria di James Lovelock. Dall’inizio di ciò che conosciamo, in forma di dramma storico, agli androidi e ai robot. Oltre ai fatti indubbiamente difficili che vengono presentati, di fronte alla sesta estinzione di massa, non siamo consapevoli di essere in gran parte circondati da una fiamma che abbiamo acceso noi stessi – per questo motivo, la domanda se questa sia davvero la nostra ora più buia non potrebbe essere più centrale.
Senza banali bugie e senza difendere nulla, “Gaia” mette in discussione sistemi, governi, collettivi e individui. Ciò che però dà allo spettacolo una nota di forza speciale è la partecipazione dei giovani laboratoristi della scuola di recitazione di Arlekin, dello studio di recitazione Prazan prostor e degli studenti della Facoltà di arti drammatiche di Cetinje. Oltre agli appelli al risveglio e al fatto che abbiamo bisogno di azione più che di speranza, lo spettacolo si riferisce chiaramente anche ai problemi che sono dentro di noi. Per questo ci dicono chiaramente che corriamo costantemente, senza fine, verso un futuro che non sappiamo se ci attende. Corriamo dietro al denaro, che alla fine non potrà salvarci.
E come ha spiegato Agata Tomšič dopo lo spettacolo, questa è la seconda volta che “Gaia” viene rappresentata, dopo le prime repliche in Italia a giugno.
– Questa è la prima volta che incontriamo un pubblico internazionale. Il progetto è stato concepito in modo tale da essere sempre realizzato in italiano e inglese, e in ogni luogo in cui andiamo essere sempre preceduto da un workshop, così da poter includere cittadini, giovani attori e attivisti del Paese in cui siamo all’interno dello spettacolo. Si tratta quindi di qualcosa di sempre diverso, uno scambio speciale di esperienze con persone con le quali, alla fine, condivido anche il palco. Questo mi aiuta anche a capire come le persone nel Paese in cui arrivo comprendono gli argomenti di cui tratta lo spettacolo. Stasera ho vissuto un’esperienza meravigliosa, il pubblico ha reagito in maniera fantastica, ha applaudito più volte, anche prima della fine dello spettacolo – ha spiegato Tomšič.